Grande
partecipazione alla serata intitolata Parole
e colori in viaggio del 5 maggio
presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “E” Fermi” di Burolo
dove allievi, ex allievi e insegnanti hanno dato vita ad un evento
dedicato al tema dell’immigrazione.

Le
emozioni sono state forti e toccanti dall’ascolto del
filmato/testimonianza di un’allieva giunta in Italia con un barcone
dalla Libia dove ha perso ogni traccia della mamma, alle poesie
scritte dagli studenti o di scrittori come Ungaretti, ai documenti
storici sull’emigrazione italiana in Francia/USA, alle lettere
degli emigrati italiani e alle canzoni di migrazione (Ebano dei
Modena City Rambles).
Le
lettere di alcuni emigrati italiani in America in particolare hanno
evidenziato la forte similitudine alle esperienze di coloro che oggi
fuggono la guerra e la miseria dei loro paesi e cercano riparo e
fortuna in Italia. (allegato)
Dopo una serata che ha richiesto un
notevole impegno ricca di contenuti e documenti storici non resta che
ringraziare chi ha voluto esprimere le proprie emozioni pensando,
scrivendo, suonando, cantando e dipingendo.
Carmen
Lettera
di Francesco Sartori
Al
Signor
Signori
Sartori di Magrè
(Italia)
Veneto, Distretto di Schio
MAGRE
Marsiglia,
li 18 novembre 1877
Cari
figli, e moglie
Il giorno 8 corrente mese vi ho
spedito una lettera nella quale vi ho dichiarato che nel giorno 12
prenderemo partenza da Marsiglia per l’America. Ma invece il giorno
11 è arrivato un’altra spedizione da Genova a Marsiglia per
partire sul medesimo bastimento di 300 persone notando bene che erimo
troppi senza di questi perché in tutti siam un numero di 300 persone
e sul bastimento non bisognerebbe oltrepassare a 350 perché è un
bastimento fatto da tempo passato per le merci e non per i
passeggeri. In questi giorni i falegnami hanno lavorato a fare i
posti per buttarsi a dormire uno sopra l’altro che bisogna stare
inginocchiati e ancora si petta colla testa sopra peggio delle bestie
senza respiro. A dichiararvi il tutto ci vuole troppo tempo ma vi
dichiaro qualche cosa benché sono proibito dai miei compagni a
dichiararvi questo fatto.
Attendete
bene quanto segue.
Nel
bastimento siamo spessi come in un buco d’ave. E’ morto un
giovane di 5 anni ed era un bellissimo giovane ben nutrito ce ne sono
altri otto ammalati gravemente. Uno strepito chi piange chi si
lamenta spose coi figli in braccio che vogliono gettarsi nell’acqua
a negarsi e dicono se si parte si muore tutti prima di arrivare
nell’America.
Noi
siamo fatti un N. di 103 capi di famiglia e siamo andati dal R.
Comisario dell’emigrazione e dal Console Italiano ed in altre
parti, portiamo la ragione che abbiamo in contratto il bastimento a
vapore e non a vela e vogliamo partire a vapore e non a vela, o il
danaro che abbiamo versato. Sono giunti i traditori a Marsiglia. De
P.., C.. e T .. e noi in circa 100 persone li abbiamo presi in mezzo
e volevamo ammazzarli tutti e tre. Un bordello straordinario allora.
Il De P.. quando poté distaccarsi dalla folla fu seguito dalla folla
fu seguito da otto o dieci persone colle quali disse: voi avete
ragione. Io vi faccio una scrittura da un notajo in carta bollata del
contratto fatto il giorno 4 Agosto e con questo vedrete o riceverete
un bastimento a vapore o vi ritorneranno il danaro. Ma vi prego
lasciatemi libero che ho 5 figli e moglie diceva queste parole
piangendo. Ma le persone dicevano tu meriti la morte traditore ma lo
lasciarono in libertà.
Poi
volevano ammazzare gli altri tre C… T… e il capitano C… perché
anche il C… è stato in più paesi Thiene Sandrigo Grantorto
Padovan, e in altri paesi vicini a ricevere il denaro. Poi quando
tutte queste famiglie sono arrivate a Genova all’ufficio di C… e
T… furono cambiati tutti i biglietti d’imbarco eccetto 3 che sono
al presente nelle mani della giustizia a Marsiglia con il contratto
di De P… Ieri il Console ci ha detto che ha telegrafato al
Ministero Italiano a Roma ed anche scritto perché il telegrafo non
fu bastante a dichiarare il tutto siché ci ha detto che aspettiamo
fino a Martedì 20 corrente la risposta che non dubitiamo.
Dunque
al presente non so se anderò nell’America o se venirò a casa
perché in bastimento a vela non posso partire perché i giorni sono
troppi. Non posso mangiare il pane che è duro come un pezzo di ferro
e non si bagna. Sono 14 giorni che siamo in Marsiglia 4 giorni siamo
vissuti a nostre spese, 4 giorni ci hanno passato un franco al
giorno. Sono 6 giorni che ci fanno le spese a bordo che vuol dire sul
bastimento. Io di questi ho mangiato 3 giorni perché non ho danari
da mangiare fuori. Si mangia da bestie. Cari miei figli voi a casa vi
lagnate del cibo ma invece mangiate da Signori al confronto di me. Io
alla mattina ho il caffè un’acqua torbida senza gusto, il pane non
si può mangiare perché troppo duro e non si bagna. Al mezzodì una
poca minestra di patate con poche paste quasi tutta acqua conzà con
un poco di lardo senza gusto e basta. Alla sera un poco di sbrodego
per es jeri sera è stato baccalà con pattate ma di queste ne ho
trovà un pezzo come mezza nocc. Un mio compagno di sventura mi ha
dato un pezzo di pane comperato in città e questo era buono lo ho
bagnato in quella sborbora e quando fu bagnato il pane ho gettato
nell’acqua il resto: era baccalà pattate e acqua in una grande
marmitta con ½ centesimo di condimento ma io dico anche scarso.
Guai
se el bastimento partiva per l’America si moriva di 4 parti 3. Ora
si sono messi davanti 4 giovani Tirolesi e alcuni lombardi per
vendicare il tradimento speriamo bene.
Intanto
C. e T. sono prigionieri, e noi incerti della partenza. Ecco cara
moglie e figli le mie dolorose notizie e i miei patimenti. Maledetta
quella volta che mi decisi alla partenza che mi son messo nelle mani
di questi mercatanti di carne umana. Ma l’emigrazione continua e
progredisse li compatisco sono amanti di novità vanno in cerca del
tradimento della schiavitù del dolore vanno incontro alla morte.
Cari
figli cara moglie vi saluto vi prego condurre buona vita e sono lo
sventurato
Vostro
padre Francesco Sartori
MEMORIA
E MIGRAZIONI 2017 – Museo delle Emigrazioni – Galata Museo del
Mare, Genova
Purtroppo non ho potuto partecipare perché, proprio il 5, sono partito per un viaggio in Uzbekistan. Oltre alla bellezza dei luoghi, Samarcanda in particolare, è stato un continuo susseguirsi di suggestioni su quello che la Via della Seta ha rappresentato, con i suoi scambi di cose e tradizioni delle varie popolazioni che si sono incrociate in quel lontano passato. Mi ha poi colpito la cordialità delle persone e anche il loro aspetto che denota positivamente l'origine di tante etnie diverse che sono passate o si sono stabilite su quel territorio. Mediamente bella gente, anche fisicamente, il che dimostra, ancora una volta, che mescolare le etnie ha un influsso positivo. E pensando a questo vanno affrontati gli inevitabili problemi e difficoltà. Un caro saluto a tutti. Mimmo
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