domenica 21 maggio 2017

MIGRANTI: PAROLE E COLORI IN VIAGGIO

Grande partecipazione alla serata intitolata Parole e colori in viaggio del 5 maggio presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “E” Fermi” di Burolo dove allievi, ex allievi e insegnanti hanno dato vita ad un evento dedicato al tema dell’immigrazione.
La serata che ha avuto il sostegno dei Comuni di Burolo, Bollengo, Cascinette e Chiaverano è stata aperta dal dirigente scolastico Guido Gastaldo che ha posto attenzione al tema attuale ed antico delle migrazioni: “La storia dell’uomo, fin dai suoi albori, è il racconto di un susseguirsi di viaggi, di trasferimenti, di migrazioni, che talvolta hanno coinvolto i singoli, altre volte gruppi o popoli interi. Proprio gli italiani sono, tra le popolazioni europee, quelle con la più ricca varietà genetica al suo interno, frutto non solo di una grande varietà di ambienti geografici, ma soprattutto di un sovrapporsi ininterrotto di flussi migratori di diversissime origini. Di fronte alle ricorrenti manifestazioni di razzismo, talvolta mascherate in vario modo, riflettere sulla propria diversità può essere un ottimo antidoto. Con questo spirito, alunni e docenti hanno rivolto la loro attenzione al tema delle migrazioni con una pluralità di linguaggi”.

Le emozioni sono state forti e toccanti dall’ascolto del filmato/testimonianza di un’allieva giunta in Italia con un barcone dalla Libia dove ha perso ogni traccia della mamma, alle poesie scritte dagli studenti o di scrittori come Ungaretti, ai documenti storici sull’emigrazione italiana in Francia/USA, alle lettere degli emigrati italiani e alle canzoni di migrazione (Ebano dei Modena City Rambles).
Le lettere di alcuni emigrati italiani in America in particolare hanno evidenziato la forte similitudine alle esperienze di coloro che oggi fuggono la guerra e la miseria dei loro paesi e cercano riparo e fortuna in Italia. (allegato)
Dopo una serata che ha richiesto un notevole impegno ricca di contenuti e documenti storici non resta che ringraziare chi ha voluto esprimere le proprie emozioni pensando, scrivendo, suonando, cantando e dipingendo.

Carmen

Lettera di Francesco Sartori
Al Signor
Signori Sartori di Magrè
(Italia) Veneto, Distretto di Schio
MAGRE
Marsiglia, li 18 novembre 1877
Cari figli, e moglie
Il giorno 8 corrente mese vi ho spedito una lettera nella quale vi ho dichiarato che nel giorno 12 prenderemo partenza da Marsiglia per l’America. Ma invece il giorno 11 è arrivato un’altra spedizione da Genova a Marsiglia per partire sul medesimo bastimento di 300 persone notando bene che erimo troppi senza di questi perché in tutti siam un numero di 300 persone e sul bastimento non bisognerebbe oltrepassare a 350 perché è un bastimento fatto da tempo passato per le merci e non per i passeggeri. In questi giorni i falegnami hanno lavorato a fare i posti per buttarsi a dormire uno sopra l’altro che bisogna stare inginocchiati e ancora si petta colla testa sopra peggio delle bestie senza respiro. A dichiararvi il tutto ci vuole troppo tempo ma vi dichiaro qualche cosa benché sono proibito dai miei compagni a dichiararvi questo fatto.
Attendete bene quanto segue.
Nel bastimento siamo spessi come in un buco d’ave. E’ morto un giovane di 5 anni ed era un bellissimo giovane ben nutrito ce ne sono altri otto ammalati gravemente. Uno strepito chi piange chi si lamenta spose coi figli in braccio che vogliono gettarsi nell’acqua a negarsi e dicono se si parte si muore tutti prima di arrivare nell’America.
Noi siamo fatti un N. di 103 capi di famiglia e siamo andati dal R. Comisario dell’emigrazione e dal Console Italiano ed in altre parti, portiamo la ragione che abbiamo in contratto il bastimento a vapore e non a vela e vogliamo partire a vapore e non a vela, o il danaro che abbiamo versato. Sono giunti i traditori a Marsiglia. De P.., C.. e T .. e noi in circa 100 persone li abbiamo presi in mezzo e volevamo ammazzarli tutti e tre. Un bordello straordinario allora. Il De P.. quando poté distaccarsi dalla folla fu seguito dalla folla fu seguito da otto o dieci persone colle quali disse: voi avete ragione. Io vi faccio una scrittura da un notajo in carta bollata del contratto fatto il giorno 4 Agosto e con questo vedrete o riceverete un bastimento a vapore o vi ritorneranno il danaro. Ma vi prego lasciatemi libero che ho 5 figli e moglie diceva queste parole piangendo. Ma le persone dicevano tu meriti la morte traditore ma lo lasciarono in libertà.
Poi volevano ammazzare gli altri tre C… T… e il capitano C… perché anche il C… è stato in più paesi Thiene Sandrigo Grantorto Padovan, e in altri paesi vicini a ricevere il denaro. Poi quando tutte queste famiglie sono arrivate a Genova all’ufficio di C… e T… furono cambiati tutti i biglietti d’imbarco eccetto 3 che sono al presente nelle mani della giustizia a Marsiglia con il contratto di De P… Ieri il Console ci ha detto che ha telegrafato al Ministero Italiano a Roma ed anche scritto perché il telegrafo non fu bastante a dichiarare il tutto siché ci ha detto che aspettiamo fino a Martedì 20 corrente la risposta che non dubitiamo.
Dunque al presente non so se anderò nell’America o se venirò a casa perché in bastimento a vela non posso partire perché i giorni sono troppi. Non posso mangiare il pane che è duro come un pezzo di ferro e non si bagna. Sono 14 giorni che siamo in Marsiglia 4 giorni siamo vissuti a nostre spese, 4 giorni ci hanno passato un franco al giorno. Sono 6 giorni che ci fanno le spese a bordo che vuol dire sul bastimento. Io di questi ho mangiato 3 giorni perché non ho danari da mangiare fuori. Si mangia da bestie. Cari miei figli voi a casa vi lagnate del cibo ma invece mangiate da Signori al confronto di me. Io alla mattina ho il caffè un’acqua torbida senza gusto, il pane non si può mangiare perché troppo duro e non si bagna. Al mezzodì una poca minestra di patate con poche paste quasi tutta acqua conzà con un poco di lardo senza gusto e basta. Alla sera un poco di sbrodego per es jeri sera è stato baccalà con pattate ma di queste ne ho trovà un pezzo come mezza nocc. Un mio compagno di sventura mi ha dato un pezzo di pane comperato in città e questo era buono lo ho bagnato in quella sborbora e quando fu bagnato il pane ho gettato nell’acqua il resto: era baccalà pattate e acqua in una grande marmitta con ½ centesimo di condimento ma io dico anche scarso.
Guai se el bastimento partiva per l’America si moriva di 4 parti 3. Ora si sono messi davanti 4 giovani Tirolesi e alcuni lombardi per vendicare il tradimento speriamo bene.
Intanto C. e T. sono prigionieri, e noi incerti della partenza. Ecco cara moglie e figli le mie dolorose notizie e i miei patimenti. Maledetta quella volta che mi decisi alla partenza che mi son messo nelle mani di questi mercatanti di carne umana. Ma l’emigrazione continua e progredisse li compatisco sono amanti di novità vanno in cerca del tradimento della schiavitù del dolore vanno incontro alla morte.
Cari figli cara moglie vi saluto vi prego condurre buona vita e sono lo sventurato
Vostro padre Francesco Sartori


MEMORIA E MIGRAZIONI 2017 – Museo delle Emigrazioni – Galata Museo del Mare, Genova


1 commento:

  1. Purtroppo non ho potuto partecipare perché, proprio il 5, sono partito per un viaggio in Uzbekistan. Oltre alla bellezza dei luoghi, Samarcanda in particolare, è stato un continuo susseguirsi di suggestioni su quello che la Via della Seta ha rappresentato, con i suoi scambi di cose e tradizioni delle varie popolazioni che si sono incrociate in quel lontano passato. Mi ha poi colpito la cordialità delle persone e anche il loro aspetto che denota positivamente l'origine di tante etnie diverse che sono passate o si sono stabilite su quel territorio. Mediamente bella gente, anche fisicamente, il che dimostra, ancora una volta, che mescolare le etnie ha un influsso positivo. E pensando a questo vanno affrontati gli inevitabili problemi e difficoltà. Un caro saluto a tutti. Mimmo

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