martedì 25 aprile 2017

Un vero forno in terra cruda










 
Un vero forno in terra cruda!
A Burolo esiste da qualche mese un vero forno in terra cruda, che man mano che si usa sta diventando terracotta e sabato 4 marzo abbiamo avuto il piacere di inaugurarlo con una "pizzata" di paese. Gli amici della comunità di Artaban hanno invitato i concittadini a cena a casa loro, al Castello Basso, dove dalle cinque del pomeriggio era acceso il forno per cuocere cento e più pizze.

Ma tutto è iniziato qualche mese prima, quando a fine agosto si è costruito il forno durante un corso di autocostruzione con materie naturali: prima si è dato vita a un impasto di argilla, sabbia e acqua, che è diventato tale solo dopo una vigorosa "danza" a piedi nudi, poi l'aggiunta di paglia spezzettata, così da creare non solo un'ottima malta da costruzione completamente "bio", ma anche un materiale isolante (grazie all'aria contenuta nello stelo del grano).
E via, costruiti a mano i singoli mattoni crudi, si è iniziato ad edificare, giro dopo giro, il perimetro del forno. La volta è stata completata appoggiandola su una mezza sfera di sabbia. Poi per isolare ulteriormente le pareti, si sono disposte impacchi di paglia e barbottina (acqua e fango praticamente) e diversi strati di bottiglie di vetro, ovviamente vuotate da valorosi volontari, che con sacrificio si sono dedicati a berne il contenuto alcolico le sere precedenti.
Così, tra una danza e un gioco di assemblaggio, il forno è stato completato, pronto per la prima asciugatura a temperatura ambiente e poi le prime accensioni per la trasformazione in terracotta di tutto il forno... ed infine finalmente le pizze!

A questo punto è doveroso un ringraziamento speciale agli amici della comunità Artaban per l'accoglienza e le pizze e un ringraziamento anche a tutti i commensali (eravamo più di cento!), che con il loro contributo permetteranno la sistemazione di alcune stanze del Castello Basso, che saranno utilizzate come foresteria per l'accoglienza dei pellegrini della via Francigena, gli Scout e altri gruppi che vorranno condividere con la comunità un pezzetto del castello. Qualcuno si è "scordato" di lasciare il proprio contributo la sera della pizzata, può porvi rimedio con una busta nella cassetta delle lettere al Castello Basso.
Per il futuro gli abitanti della comunità Artaban pensano di accendere il forno periodicamente, ospitando per chi lo vorrà, un po' di spazio per cuocere il proprio pane, come si usava fare una volta nei paesi e borgate di montagna...

Giovanni R.




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